Termovalorizzatori in Sicilia nel 2030? Tutto tace. Nino Minardo non ci sta!
Greve, pesante, preoccupante. Silenzio tombale da Roma, sui termovalorizzatori in Sicilia. Tutto questo mentre si va discutendo il nuovo Piano Rifiuti siciliano, messo a punto dalla Regione. Greve, pesante e fastidiosamente preooccupante il tacer capitolino, di fronte ad un’emergenza legata allo smaltimento dell’immondizia che, nell’Isola, è costante e continua. E questo silenzio non pass sotto traccia e non va giù al deputato della Lega e presidente della Commissione Difesa alla Camera dei Deputati, Nino Minardo. Che, da Roma, sulle sue pagine social, tuona: “Serve accelerare sui termovalorizzatori; il Governo regionale sta facendo la sua parte ma è fondamnetale che anche da Roma venga un segnale importante e non una benevola pacca sulla spalla“.

Insomma, per Minardo, il silenzio è tutto romano. E senza perifrasi, nelle poche righe che un post su IG consente, aggiunge: “E’ chiaro che senza poteri speciali, per il Presidente della Regione, Renato Schifani, l’orizzonte che mostrava la realizzazione di due impianti nell’Isola, si allontana. Registro su questo tema, un silenzio romano che non promette bene. Spero di essere smentito“. Le cose, infatti, stanno così: promessa di poteri speciali sul fronte rifiuti per la Sicilia ma poi, nulla. Il silenzio, appunto. Greve, pesante e preoccupante…
In Italia sono operativi 37 termovalorizzatori, ovvero, impianti di incenerimento che trattano rifiuti urbani e rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi quali rifiuti combustibili, frazione secca e bioessiccato: è quanto emerge dall’ultimo rapporto elaborato dal Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia. Il più grande termovalorizzatore del nostro Paese si trova a Brescia: gestito da A2A, è attivo dal 1998 e fornisce teleriscaldamento a più del 50% delle abitazioni cittadine. Secondo un sondaggio di Utilitalia, il gradimento della popolazione locale è salito al 64% nell’ultimo anno