Palermo, infermiere di Villa Sofia accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Un caso giudiziario scuote Palermo: un infermiere di Villa Sofia è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo, 34 anni, di origini ucraine e con doppia cittadinanza italiana, sarebbe coinvolto nel presunto ingresso irregolare in Slovenia di tre cittadini turchi.
L’arresto all’ospedale Villa Sofia
Il fermo è avvenuto durante il turno di lavoro presso l’ospedale palermitano. I carabinieri della stazione San Filippo Neri hanno dato esecuzione a un mandato di arresto europeo, notificato direttamente in reparto. Dopo la perquisizione del suo armadietto, l’infermiere è stato trasferito al carcere Pagliarelli, per poi essere rilasciato in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria slovena.
La posizione della difesa
Secondo la ricostruzione dell’avvocato Sarah Bartolozzi, il suo assistito non avrebbe avuto alcuna intenzione di agevolare l’immigrazione clandestina. L’infermiere avrebbe infatti utilizzato un’app di car sharing per dare un passaggio ai tre cittadini turchi nel tragitto dalla Croazia all’Italia, transitando dalla Slovenia. Durante un controllo di frontiera, è emerso che i passeggeri, pur muniti di passaporto, erano sprovvisti di visto per entrare in territorio sloveno.
Il legale sottolinea che i tre cittadini hanno successivamente richiesto e ottenuto asilo politico, mentre il sanitario è stato chiamato a rispondere davanti a un giudice in Slovenia e a Palermo. «Non c’è dolo – ha spiegato Bartolozzi – lo dimostrano le decisioni delle corti italiane e slovene. Il mio assistito è rimasto coinvolto in una vicenda che lo ha travolto ingiustamente».
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