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Cronaca

Tentato omicidio allo Zen:“Ho trovato mia moglie nuda con l’amante e ho perso la testa”

di Enzo Scarso -





Resta in carcere A. P., il 52enne arrestato domenica scorsa allo Zen con l’accusa di tentato omicidio. Durante l’udienza di convalida davanti al gip Marco Petrigni, l’uomo – assistito dall’avvocato Loredana Mancino – ha fornito la sua versione dei fatti, sostenendo di avere agito in preda alla rabbia dopo avere sorpreso la moglie con un altro uomo.

Secondo il racconto dell’indagato, a spingerlo a recarsi in via Luigi Einaudi sarebbe stata la confidenza di un’amica che gli avrebbe rivelato il presunto tradimento. Una volta arrivato nell’abitazione del rivale, sarebbe stato il figlio disabile di 17 anni ad aprirgli la porta. Dentro casa – ha spiegato – si sarebbe trovato di fronte a una scena inequivocabile: la moglie e l’amante nudi.

A quel punto, l’uomo avrebbe perso il controllo. Davanti al giudice ha dichiarato di essere stato aggredito per primo e di non avere mai impugnato un coltello, ma soltanto il collo di una bottiglia rotta per difendersi. Una versione che però non ha convinto: la vittima, ricoverata a Villa Sofia, ha riportato ferite da arma da taglio, mentre nell’appartamento non è stata rinvenuta alcuna bottiglia rotta.

“Ti sei preso mia moglie, fai schifo”, avrebbe urlato l’indagato prima dell’aggressione. Una lite degenerata rapidamente fino alle coltellate. Per fortuna, l’uomo ferito non sarebbe in pericolo di vita.

Il gip ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta del pm Ludovica D’Alessio. Restano dunque pesanti le accuse per A. P., mentre le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda.