Lampedusa, nuovi sbarchi nella notte: dolore e dignità per le vittime del naufragio del 14 agosto
Sbarco nella notte a Lampedusa, dove sono approdati 28 migranti. Dopo il triage sanitario, i naufraghi sono stati trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola, che attualmente ospita 99 persone. Al momento non sono previsti trasferimenti immediati.
Intanto, restano impresse le drammatiche immagini dei salvataggi, in un Mediterraneo che continua a essere teatro di tragedie e disperazione.
Le salme del naufragio
Nella giornata di ieri circa 250 migranti sono stati imbarcati sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle. Con loro anche 11 bare, le vittime del naufragio del 14 agosto, che saranno tumulate nei cimiteri di Canicattì, Castrofilippo, Campobello di Licata, Palma di Montechiaro e Grotte.
Una neonata di appena 11 mesi, il padre e un altro migrante riposeranno a Canicattì; tre salme saranno accolte a Palma di Montechiaro, due a Grotte, una a Castrofilippo e un’altra a Joppolo Giancaxio. Una dolorosa distribuzione coordinata dalla Prefettura di Agrigento con la collaborazione dei sindaci del territorio.
Le voci dei sindaci
“Canicattì ha già dato sepoltura a 130-140 migranti negli anni – ricorda con commozione il sindaco Vincenzo Corbo –. Una mamma che affronta il mare con una bambina di 11 mesi è il simbolo di una disperazione che tocca il cuore. Non dobbiamo abituarci all’orrore”. Corbo rievoca anche un ricordo personale: “Nel 2007 arrivarono 11 bare insieme. Spesso non avevano neanche un nome, solo un numero. È straziante”.
Il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, annuncia che il cimitero della città accoglierà tre salme: “Non è solo un rito civile, ma un gesto di umanità che parla al cuore dell’Italia e dell’Europa. Non possiamo restare in silenzio davanti a questa strage silenziosa”.
E aggiunge un appello accorato: “Il Mediterraneo deve tornare a essere mare di vita e non di morte. Basta con questa tratta vergognosa. L’Occidente non può continuare a depauperare l’Africa e abbandonare alla disperazione uomini, donne e bambini.”
Castellino ha anche espresso sostegno al governo Meloni per il lavoro avviato con il Piano Mattei, definendolo “una visione strategica per rimuovere le cause profonde delle migrazioni disperate e sostenere lo sviluppo dell’Africa”.