In Sicilia il solito scandalo all’italiana, in salsa siciliana
In questi giorni, l’area, in Sicilia, è diventata irrespirabile, non solo per il caldo a livelli record, bensì per le indagini sulle irregolarità, presunte e non, scaturite dallo scandalo turismo alla Regione Siciliana, indagini che si sono allargate fino a toccare i vertici dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Nonostante quello che si può pensare, ai siciliani, soprattutto in questa stagione, quello che interessa è riposare tranquillamente, non avere pensieri e non essere disturbati da continue novità su uno scandalo, su un andazzo, di cui tutti sono a conoscenza, per primi i partiti di maggioranza e di opposizione.
Quello che, al momento, si può considerare il più importante partito italiano, per il fatto di avere in mano il governo della Nazione, di essere alleato importante alla Regione Siciliana, per i dati sul consenso, Fratelli d’Italia, dopo un periodo di strategico silenzio, comincia ad essere in forte difficoltà, perché non riesce a contenere ormai lo scandalo che si addensa sulla cosiddetta ‘corrente turistica’ siciliana del partito.
Sarebbe d’uopo, prima di tutto, far leva sull’autorevolezza di partito di governo, per mettere ordine, una volta per sempre, sulla fuga di intercettazioni dai palazzi giudiziari: qualche responsabile ci deve pur essere, a meno che le copie delle bobine non siano lasciate, come volantini pubblicitari, agli ingressi degli uffici giudiziari.
Questo libererebbe i siciliani dall’assillo continuo di giornaliere nuove rivelazioni, quando si arriverà, se ci si arriverà, all’esito delle indagini, scatteranno le misure previste dalla legge, se ne parlerà per un paio di giorni, poi sarà tutto affidato ai tempi della giustizia italiana.
Per ora, intanto, come distillato centellinato, escono fuori indiscrezioni giornalmente, sulle utilità di cui avrebbe goduto il Presidente dell’Assemblea Regionale, sulle utilità dei suo più stretti collaboratori, si è arrivati a coinvolgere, come altra protagonista eccellente delle intercettazioni, anche l’assessora al turismo, cominciano ora a uscire i nomi di politici che non sono coinvolti dalle indagini ma che risultano nelle intercettazioni a proposito di delibere, contributi ed erogazioni di soldi pubblici, di cui, magari, hanno perorato le cause.
Silente, finora, il commissario regionale, mandato da Roma per mettere ordine nel partito, nell’isola, per risolvere le beghe interne, che ora si trova con questa patata bollente in mano che, finora, aveva abilmente evitato di ‘gustare’.
Sembra che la prima a cadere potrebbe essere la testa dell’assessora al turismo, ma quella del Presidente dell’ARS non sembra tanto più stabile, quantomeno dal punto di vista della sua immagine e del suo futuro politico. Stiamo parlando, naturalmente, di motivi di opportunità politica di mantenere le poltrone, in un momento così delicato, provocato dalla fuga di notizie sulle intercettazioni, ma il partito della Meloni potrebbe cogliere l’occasione per una operazione che potrebbe avere un impatto assai positivo sull’opinione pubblica.
Le cariche non elettive ma dovute a nomine fiduciarie non sarebbero da considerarsi come posti fissi.
Si dia, quindi, spazio al Presidente della Regione per sostituire l’assessore al turismo, si ricorra, in subordine, ad una rotazione delle deleghe, volendo mettere al primo posto la presunzione di innocenza, sempre che non ci siano altri motivi per i quali sia scemata la fiducia del Governatore nei confronti dell’Assessore.
Il Presidente dell’Assemblea potrebbe fare un passo indietro, al suo posto potrebbe subentrare il capogruppo all’ARS di Fratelli d’Italia, che già subito dopo le elezioni era in predicato di essere indicato per il vertice dell’Assemblea, in subordine potrebbe andare a sostituire l’assessore, se Schifani, come nel caso del Commissario dell’ASP di Trapani, non trova, in Sicilia, nei partiti, figure ideali per competenze e idoneità al ruolo.
Basterebbero queste mosse, per il Partito e per la Meloni, a mettere ordine in Sicilia, se poi si riuscisse a nominare un coordinatore regionale fra le persone maggiormente fidate e al di sopra di ogni possibile sospetto, i siciliani poterebbero godersi queste vacanze in tutta tranquillità.
Per i tre gradi giudizio c’è tempo.