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Agrigento

Tornano in mostra ad Agrigento dieci vasi greci 500-600 a.C

di Francesca Gallo -





Agrigento capitale italiana della cultura 2025. Inaugurata la mostra di splendidi vasi greci: “Da Girgenti a Monaco. Da Monaco ad Agrigento. Il ritorno dei vasi del ciantro Panitteri”.

Ritorno in terra madre, dopo due secoli, per una eccezionale collezione di antichi vasi attici del VI e V secolo a. C. che, da Monaco di Baviera, rientrano, seppur temporaneamente, ad Agrigento.

La mostra, dal titolo “Da Girgenti a Monaco. Da Monaco ad Agrigento. Il ritorno dei vasi del ciantro Panitteri”, è ospitata nell’Auditorium Lizzi del Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo”, all’interno del Parco archeologico della Valle dei Templi, ed inaugura il percorso che vedrà Agrigento protagonista come Capitale italiana della cultura 2025.  

Stamane la cerimonia di inaugurazione dell’iniziativa, inserita nell’ambito di un progetto culturale che vede assieme l’Italia e la Germania e che consentirà di ammirare, fino al 18 maggio 2025, autentiche opere d’arte, mirabile esempio di pittura vascolare greca, ritrovati ad Agrigento agli inizi del 1800.

Si tratta di dieci vasi provenienti dalla cosidetta Collezione Panitteri: una raccolta di ben 47 tra crateri e anfore di produzione attica, a figure nere o rosse, che ripropongono scene epiche e mitologiche e che nel 1824 furono venduti al principe Ludwig di Baviera dal ciantro Panitteri, alto prelato della curia di Agrigento.

Organizzata dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, con la collaborazione della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, la mostra è sostenuta dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana e si inserisce tra gli eventi per la promozione e l’organizzazione delle iniziative collegate ad “Agrigento capitale italiana della cultura 2025”.

“Un’occasione storica, il ritorno di questa collezione vascolare che ha lasciato questo luogo per vicende lontane nel tempo e che oggi sicuramente non si ripeterebbero, per approdare in uno dei più prestigiosi musei dell’Europa centrale – dichiara Giuseppe Parello, presidente del Consiglio del Parco -. Da un lato c’è, naturalmente, il rammarico per la perdita dell’immenso patrimonio – dall’altro, però, l’esposizione di questi reperti a Monaco ha rappresentato un’occasione fondamentale per la conoscenza  e l’affermazione del sito come uno dei più importanti siti archeologici d’Europa, favorendo un conseguenziale e considerevole  richiamo di studiosi ed esperti arrivati da ogni parte del mondo per conoscere e far conoscere l’immenso patrimonio custodito nella Valle dei Templi: l’area archeologica corrispondente ai resti dell’antica Akragas, su cui sorgeva l’abitato classico e dove emergono gli imponenti resti dei templi dorici dedicati alle divinità elleniche.

Ogni vaso racconta storia e dà vita ad una collezione interessante anche dal punto di vista della tipologia dei vasi stessi che dovevano assolvere a funzioni varie, particolari e raffinate. Si pensa – sottolinea il presidente del Consiglio del Parco – che alcuni di questi reperti potessero essere utilizzati, ad esempio, per raffreddare il vino da distribuire, poi, nei simposi. Naturalmente sono ipotesi, ma l’iconografia è splendida, sia come rappresentazione, che come racconto. E’ un’esposizione brillante, poiché dà immediata contezza dei miti e delle storie che vengono raccontate”.

“Il rientro di questi vasi ad Agrigento in questo momento in cui la Città dei Templi si avvia ad essere capitale della cultura 2025, segna una tappa importante nel racconto della nostra città al mondo intero” – dichiara Maria Concetta Parello, archeologa e curatrice scientifica della mostra. 

L’iniziativa accende i riflettori sulle straordinarie bellezze della Valle dei Templi di Agrigento, uno dei siti archeologici più estesi, rappresentativi e meglio conservati della civiltà greca classica, inserito nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ed  inaugura le celebrazioni di Agrigento capitale italiana della cultura 2025.

Un evento di eccezionale importanza per l’intero territorio e per la possibilità di rivedere, dopo duecento anni, dei capolavori assoluti dell’arte dei ceramografi attici dell’antica Agrigento e della cultura greca nel suo complesso. 

“Siamo particolarmente orgogliosi di accogliere il ritorno, seppur temporaneo, di questi preziosi reperti archeologici che mettono in luce la ricchezza della nostra storia – commenta il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -. Ci stiamo avvicinando al prestigioso appuntamento che vede Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 con iniziative di grande rilievo, come questa, che propongono la nostra regione al centro dell’attenzione internazionale  e continueremo ad impegnarci perchè il 2025 sia l’annus mirabilis per la città dei Templi e per tutta la Sicilia, affinchè siano conosciute nel mondo per la loro cultura il patrimonio artistico e la bellezza ineguagliabile”.