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Uil Scuola denuncia tagli Regione. Flc Cgil: “Soppresse 23 autonomie in Sicilia, deriva continua”

di Redazione -





Ufficializzato stamane all’assessorato all’Istruzione della Regione siciliana, il piano di dimensionamento della rete scolastica regionale che ha decretato 23 interventi di soppressione di autonomie scolastiche in Sicilia, di cui 5 a Palermo. Denuncia i tagli scuola la Uil, voto contrario della Flc Cgil e della Consulta degli studenti.
Nel capoluogo siciliano la Direzione didattica Gabelli verrà aggregata all’istituto comprensivo A. Ugo, la Direzione didattica Orestano all’Ic Puglisi, la Direzione didattica Cavallari all’Ic Nazario Sauro Franchetti. Per la Direzione didattica Garzilli, il plesso Isonzo sarà aggregato all’Ic Marconi e il plesso Trinacria sarà aggregato all’Ic Marone. Inoltre, ci sarà la fusione tra gli istituti superiori Duca Abruzzi e Einaudi Pareto. Infine, il plesso dell’Ic Sciara confluisce nell’Ic Caccamo.

La Flc Cgil Palermo, intervenuta oggi col segretario generale Fabio Cirino, ha ribadito l’assoluta contrarietà su tutto il piano di dimensionamento. “Purtroppo, la deriva dei tagli ai danni della scuola continua, come previsto dal governo nazionale – ha detto Cirino -. Quest’anno vengono pure intaccati gli istituti superiori, oltre alle Direzioni didattiche, e nulla di buono ci aspettiamo per il prossimo anno. Del resto – aggiunge il sindacalista – il segno meno e la logica dei tagli ai danni del mondo della conoscenza sono la cifra del governo e delle sue politiche. Basti pensare che l’organico del personale docente il prossimo anno sarà ridotto di 5.660 unità e quello Ata di 2.174 e che l’Università subirà un taglio di 173 milioni di euro del fondo di finanziamento ordinario, circa 12 milioni solo l’Università di Palermo. Una deriva intollerabile e incontrollabile: c’è la necessità di una presa di coscienza collettiva dell’intera cittadinanza”, conclude Cirino.

Parasporo (Uil Sicilia): “Tagli servono solo a risparmiare su istruzione”

“Questi tagli sono frutto di un più ampio e generale piano del governo nazionale per ottenere solo ed esclusivamente un risparmio sulla spesa dell’istruzione. Diminuire le autonomie non vuol dire chiudere la scuola ma significa aumentare il carico di lavoro per tutti gli operatori del settore che si vedono accorpare istituti, più o meno vicini, con un aumento di responsabilità dovuta al numero di alunni da gestire”. A dirlo è il segretario della Uil Scuola Sicilia, Claudio Parasporo, commentando il piano di dimensionamento della rete scolastica regionale che ha decretato 23 interventi di soppressione di autonomie scolastiche in Sicilia, di cui 5 a Palermo.
In particolare la Uil aveva chiesto di evitare la fusione tra i due istituti superiori di Enna, “territorio più volte mortificato dai tagli, ma la stessa conferenza provinciale ha dato parere favorevole e non si è potuto fare altro che dare seguito alla fusione tra gli istituti Farinato e Colajanni”. La Uil Scuola continuerà “il suo percorso di denuncia e rivendicazione contro questi tagli che partono dal governo Draghi e che sono stati confermati dal governo Meloni”.

Chinnici (Pd): “Con tagli a scuole in Sicilia sacrificato diritto allo studio”

“La scelta di tagliare ulteriormente 23 autonomie scolastiche, di cui ben 5 nella sola Palermo, rappresenta un durissimo colpo al sistema educativo siciliano, già pesantemente provato da criticità strutturali e carenza di risorse. Bene hanno fatto la Flc Cgil Sicilia e la Consulta degli studenti a votare contro il piano”. A dirlo è Valentina Chinnici, deputata del Partito Democratico all’Assemblea regionale siciliana, aggiungendo: “Questo ennesimo ridimensionamento innesca una guerra tra scuole per la sopravvivenza, generando accorpamenti forzati, aumento del numero di alunni per classe e la perdita di presidenze e segreterie amministrative”.

“Effetti negativi che rischiano di compromettere gravemente la qualità dell’istruzione e la coesione della comunità scolastica, colpendo in particolare le aree interne e le fasce più deboli della popolazione – sottolinea la parlamentare dem -. Non possiamo restare indifferenti di fronte a una decisione che sacrifica il diritto allo studio e al futuro dei nostri giovani in nome di risparmi di bilancio. Chiediamo con forza alla Regione e al Governo nazionale di ritirare questo piano e di avviare un dialogo serio con le parti sociali e le istituzioni scolastiche per costruire un sistema educativo che sia davvero inclusivo e in grado di garantire pari opportunità a tutti gli studenti”, conclude Chinnici.

(Nella foto: il segretario della Uil Scuola Sicilia, Claudio Parasporo)