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Attualità

Sicilia, patrimonio di storia, cultura, arte ancora da scoprire

di Dora Di Cara -





La presentazione del libro “Sicilia: l’incanto dell’estasi. Epopea nel regno degli dei” è stata l’occasione di un interessante dibattito su turismo, cultura e tradizione in Sicilia, ieri pomeriggio nella Galleria del piano nobile a Palazzo Cutò a Bagheria.

Si tratta del quarto libro di Tregor Russo, nel quale l’autore racconta con testimonianze e fotografie quello che lui definisce il “Grand Tour” ovvero un giro della Sicilia, durato quasi due anni, nel corso del quale ha visitato cinquanta borghi medievali.

Alla conferenza erano presenti Antonella Insinga, assessore all’istruzione dei Comune di Bagheria, e i consiglieri comunali Antonello Gargano, che ha in attivo numerosi incarichi essendo esperto di storia della città di Bagheria e di gestione del turismo, e Giusy Chiello, nella commissione per la comunicazione. Tra gli ospiti il presidente Domenico Ortolano e la vice presidente Giusi Scafidi dell’associazione Castello e Parco di Maredolce. 

Russo, nella conferenza di presentazione del libro “Sicilia: l’incanto dell’estasi. Epopea nel regno degli dei”, ha rievocato le sensazioni vissute passeggiando tra le case antiche nelle piccole alla scoperta della loro storia e delle tradizioni, quando i profumi delle pietanze provenienti dalla cucina di ciascuna casa inondavano delle viuzze dalle quali apparivano scorci lontani di vallate, colline, mare, da mozzare il fiato. Narrazioni che hanno incantato il pubblico presente. Luoghi dove l’industrializzazione prima e poi globalizzazione sono arrivate, facendo pagare a queste comunità un prezzo altissimo, con la scomparsa di competenze nel campo dell’edilizia, dell’agricoltura, della trasformazione e conservazione dei cibo, e di infinite altre attività dalla creazione di ceste alla realizzazione di stoviglie. Attività e tradizioni di cui Russo parla nel libro avendole sentite dalle testimonianze delle persone del luogo. 

Tregor Russo
Tregor Russo

Per visitare i borghi Russo ha preso contatto con gli amministratori dei luoghi, riuscendo così a visitare luoghi e siti ma anche chiese che normalmente non sono visitabili perché la loro apertura al pubblico risulta troppo onerosa. Temi che hanno stimolato un interessante dibattito sulla gestione dei turismo da cui sono emersi alcuni punti fermi che hanno visto d’accordo tutti i presenti, ossia: la necessità di creare circuiti turistici che mettano in rete i luoghi, l’importanza della sinergia pubblico/privato per superare il problema dei costi di gestione, il coinvolgimento dei cittadini, specialmente giovani, attraverso progetti di partecipazione che sviluppino la consapevolezza storica e culturale, anche usando gli strumenti attuali, come i social e la realizzazione di video anche storici, capaci di far rivivere la storia in modo più profondo e partecipato.

Una forma molto interessante e innovativa da sviluppare riguarda il turismo esperienziale e in questo la Sicilia ha molto da offrire, con luoghi dove i turisti possono vivere totalmente immersi nel posto per esempio lavorando la ceramica e realizzando qualcosa che poi porteranno a casa, o all’estrazione dell’olio di oliva, tanto per fare un paio di esempi.

Tutte azioni utili e che soprattutto vanno inserite in un contesto dove i siciliani conoscano davvero la storia e le potenzialità della loro terra, liberandola da una visione storica e sociale falsata da quello che viene restituito da una certa narrazione dominante. Ma come sappiamo la Sicilia ha subito molti dominatori, dei quali alcuni l’hanno amata, arricchendola, altri l’hanno depredata.

Sicilia incanto dell'estasi. Epopea nel regno degli dei