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Attualità

Diritto a restare in Sicilia: festival “Questa è la mia terra” a Campobello di Licata

di Gabriele Bonafede -





L’associazione Centro Studi Giuseppe Gatì organizza la seconda edizione che si terrà il 22 e 23 agosto a Campobello di Licata (AG): una giornata per costruire e una per celebrare.

A un anno dal debutto, ritorna il festival “Questa è la mia terra”. L’obiettivo è di ribadire l’impegno nella promozione e valorizzazione del diritto a restare al Sud. il Festival ideato dal Centro Studi Giuseppe Gatì intende sostenere il diritto a “realizzare i propri sogni senza dover essere costretti ad abbandonare la propria terra d’origine.” Anche quest’anno il festival è organizzato grazie alla collaborazione con la Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA), che ha la sua sede della Facoltà di Legge a Palermo.

Secondo i dati pubblicati nel sito del Centro Studi nei primi vent’anni del XXI secolo (2001-2021) sono state 560mila le persone che hanno lasciato la Sicilia. Di queste, il 60% era di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Un esodo, dunque, che priva la Sicilia delle risorse umane più giovani in età di studio o all’inizio dell’età lavorativa, nel pieno delle possibilità per contribuire alla crescita economica e sociale della regione.

Il Centro Studi intitolato a Giuseppe Gatì, dichiara di impegnarsi “a difendere il diritto a restare, perché siamo convinti che nessuna persona dovrebbe essere costretta ad andare via dal luogo in cui è nata o in cui vorrebbe vivere. Come Centro Studi, conduciamo ricerche sulle cause che spingono le persone a lasciare la Sicilia e organizziamo ogni anno un festival per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.”

“Il programma – aggiungono gli organizzatori – si articola in due momenti centrali: “Costruire” e “Celebrare“. Il 22 agosto, durante la giornata dedicata al “Costruire”, i partecipanti saranno coinvolti in tavoli tematici, finalizzati alla redazione di un documento basato sul progetto di ricerca “MA.DRE”, condotto dal Centro Studi G. Gatì nei primi mesi del 2024. La serata del 23 agosto, invece, sarà dedicata al “Celebrare” con esibizioni musicali e artistiche di gruppi locali che incarnano i valori del Festival.”

Una delle novità di quest’anno è la presentazione della prima ricerca legata al progetto MA.DRE, realizzata nelle scuole di tre cittadine dell’agrigentino, Campobello di Licata (scesa da 12mila a 9mila abitanti dal 19991 al 2021, Ravanusa (scesa da 16mila a 10mila nello stesso periodo) e Canicattì (quasi 35mila abitanti), uno dei pochi comuni dell’entroterra agrigentino che ha aumentato o almeno stabilizzato la propria popolazione negli ultimi quarant’anni.

“Un gruppo di oltre mille studenti è stato intervistato – comunicano gli organizzatori del festival – per individuare le cause che spingono i giovani a lasciare la propria terra e per esplorare soluzioni che possano invertire questa tendenza.”

I risultati e i dati raccolti saranno al centro della discussione del 22 agosto con un “brainstorming collettivo” che offrirà un momento di riflessione e analisi, con l’obiettivo di rafforzare il legame con le proprie radici e promuovere una nuova visione del futuro.

Purtroppo i dati evidenziano un quadro preoccupante, secondo il Centro Studi: “oltre il 78% degli intervistati ritiene che in Sicilia vi siano meno opportunità rispetto ad altre regioni, mentre solo l’1,68% ritiene che le opportunità siano maggiori. Il resto degli intervistati è equamente diviso tra chi non sa e chi ritiene che le opportunità siano simili. Un dato particolarmente significativo riguarda il divario di genere: più dell’81% delle donne intervistate ritiene che in Sicilia ci siano meno opportunità rispetto ad altre regioni, una percentuale che supera di 6 punti quella degli uomini, dei quali comunque il 75,36% percepisce la Sicilia come meno attrattiva rispetto all’estero.”

Lumsa sposa idealmente questo festival anche nei fati, dal momento in cui ha la sede di diverse Facoltà a Palermo e a Taranto.

Finanziato principalmente dal crowdfunding, il secondo Festival “Questa è la mia Terra”, prevede la partecipazione della deputata parlamentare Giovanna Iacono (PD), agrigentina, promotrice dell’intergruppo Parlamentare per il diritto a restare, presentato alla Camera lo scorso 31 luglio e sostenitrice dell’iniziativa.

Nel programma (consultabile qui) il 22 agosto denominato giorno del “costruire”, sono previsti interventi di Giorgia Giudice, sociologia dell’ambiente e dello sviluppo con studi sul sud globale; Alfonso Pinto, geografo e documentarista; Eugenio Cesaro, cantautore; Nunzio Di Paola (M5S) Vice Presidente Vicario dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Il 23 agosto è invece dedicato a una serata per “celebrare”: “Questa seconda giornata – affermano gli organizzatori – è il nostro “Pride della Restanza”. Un grande palco dove musicisti e artisti si esibiscono per celebrare chi resta e si impegna a migliorare questa Sicilia, contro una cultura che invece premia chi se ne va e condanna chi resta.”

Si esibiranno in concerto Chiara Accardi, Bruna, le Klostès (gruppo di quattro donne cantautrici). Sarà poi la volta di Roberto Lipari che con la sua comicità attraverserà le storture di questa società. Dietro la risata, l’analisi e la riflessione offrono nuovi punti di vista. Chiuderà il concerto di Alessio Bondì.